Bonaccini aveva detto che il gruppo dirigente che finora aveva guidato il PD doveva finire in panchina. Ieri, invece, durante l’Assemblea del Partito durante la quale Letta ha finalmente lasciato la sua guida, Bonaccini dà ampi riconoscimenti a Orlando come ministro del Lavoro, a Speranza sulla Sanità, alla Schlein (foglia di fico di D’Alema) sul lavoro fatto assieme sugli asili. Mancano i nomi di Bersani e Bettini sol perché negli ultimi anni non hanno ricoperto incarichi di governo.

Con questo il nostro Bonaccini, da un lato, rispolvera la vocazione maggioritaria di Veltroni di cui si è sempre professato come uno dei maggiori sostenitori, e dall’altro, esalta il “partito del lavoro” evocato da Orlando e dalla sinistra. E il pastrocchio è fatto: due “manifesti dei valori” al prezzo di uno. Venghino sior!!!

Il nuovo PD che vien fuori da questo travagliato momento è un novello Giano Bifronte con lo sguardo al futuro e un altro al passato. Sappiamo tutti come il Passato cucito sulla pelle dei vari D’Alema, Bersani, Speranza, Provenzano Bettini influenzerà negativamente il Futuro del PD.

Questo gruppo dirigente, che possiamo sintetizzare ne La Ditta, non si è accontentato di maramaldeggiare contro il 41% di Renzi fino a umiliarlo presso tutte le famiglie italiane, no. Ha prima creato un partito (Articolo1) con cui cannoneggiare dall’esterno e, ora, torna nel PD per divorarselo definitivamente.

Troveranno solo le ossa dei figli.