MA di che vuoi cianciare?” potrebbe chiedermi un amico. Ecco in questo caso, con la congiunzione MA si sollecita un ritorno all’argomento. Talvolta, invece, sta in luogo della semplice cong. e, per introdurre una conseguenza diversa: “Ho bussatoMA (e) nessuno mi ha risposto”. Diverso è quando si vuole correggere: corri di làma di volata!”. Altra situazione è di esclamazione: MA che mi vai raccontando!”. Poi c’è il caso in cui il MA viene utilizzato come sostantivo e non più congiunzione come nel caso di: “Rispondimi chiaramentesenza MA e senza se”.
Ebbene, fin qui nulla da dire, anzi, il MA aiuta a spiegare, chiarire, definire, specificare.

I guai sorgono, e la mia avversione alla congiunzione MA monta, quando detta congiunzione viene utilizzata per esprimere due concetti dove il secondo si contrappone a quello che precede, il quale è per lo più espresso negativamente. Qui interviene l’arte sopraffina di politici o giornalisti pronti a fuorviare le menti, a creare confusione, a buttare fumo negli occhi, a creare confusione a proprio vantaggio per screditare gli avversari o creare condizioni favorevole alle proprie tesi.

Un esempio classico è quello che segue:
Detto da destra: “Mussolini emanò le leggi razziali, MA fece anche cose buone”. È di tutta evidenza come il secondo concetto tende a sovrastare il primo.
Detto da sinistra: “Mussolini fece anche cose buone, MA poi emanò le leggi razziali”.
Qui è evidente la tendenza a evidenziare come, alla fine, Mussolini sia comunque esecrabile e condannabile.

E veniamo ai giorni nostri:
“Cospito è criminale, MA non possiamo dimenticare che lo Stato deve essere umano”.
“Lo Stato ha in custodia Cospito e deve trattarlo con umanità, MA Cospito è un terrorista”.
Nel primo caso vince il concetto di umanità e Cospito può tranquillamente passare come vittima. Nel secondo caso, egli emerge chiaramente come terrorista, e come tale, non ha diritto a trattamenti di favore.

Non sto scrivendo questo pezzo solo per evidenziare l’utilizzo grammaticale della congiunzione MA. Lo scrivo anche per esprimere il mio parere in proposito a quanto sta avvenendo in questo momento politico e utilizzo il MA, non per contrapporre due concetti, bensì per specificare e definire una situazione che non può essere disattesa: “Cospito fu già condannato Il 16 aprile 1991 dal tribunale militare di Roma a un anno e nove mesi di reclusione militare per diserzione aggravata. Fu graziato l’anno successivo dall’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga, MA appena graziato, tornò alle sue attività criminali. Questo dovrebbe aprire gli occhi e sturare le orecchie ai tanti buonisti di questo strano mondo.

Ognuno può notare come la congiunzione MA possa ribaltare i concetti e favorire una narrazione rispetto a un’altra. La sua utilizzazione, in campo politico, è sempre e comunque strumentalizzata. Questo me la rende odiosa.
“Il costo della Vita tende ad aumentare, MA le previsioni tendono al meglio”.
“Le previsioni tendono al meglio, MA il costo della vita continua ad aumentare”.
Sembrano due frasi identiche MA non lo sono: la prima è ottimistica, la seconda tende al pessimismo.