1.C’è una guerra in corso a pochi km da noi con il rischio di guerra nucleare.
2. La siccità incombe su tutto il territorio italiano. Di quella che ce n’è, ne perdiamo il 40% dai tubi degli acquedotti, con 557 società partecipate pubbliche che ne gestiscono la fornitura senza alcun coordinamento tra di loro.
3. C’è un Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che rischiamo di non portare a termine col rischio davvero sistemico di perderne i finanziamenti europei che valgono una decina di punti di Pil.
4. Immigrati premono dall’Africa e dell’Asia per entrare in Italia, e allo stesso tempo le imprese e le famiglie italiane chiedono manodopera come mai prima; centinaia di migliaia di lavori non vengono coperti.
Di fronte a tutto questo, gli uomini di Meloni, trovano il tempo per impegnare risorse psicologiche e fisiche per correre dietro a percorsi che dovrebbero essere identitari e in effetti sono completamente sconnessi con la verità e la realtà:
a. C’è chi scambia un battaglione di nazisti fatti saltare in aria in via Rasella a Roma, per pensionati, creando un vespaio inimmaginabile.
b. C’è chi propone di espellere dalla lingua italiana tutte le parole straniere, per cui «flirtare» dovrebbe modificarsi in «fiorellare» oppure cocktail in «bevanda arlecchina» oppure streaming in “caricamento audio e video attraverso internet”, oppure bar (termine di derivazione inglese), in “caffè”, oppure Mady in Italy (nome dato da Meloni al nuovo ministero) in “Prodotto in Italia”, e via di questo passo..
c. C’è anche chi propone l’umiliazione in classe dei ragazzi come elemento di crescita della personalità.
In tutto questo, non assolvo la sinistra. La sua puntigliosa e rumorosa contrapposizione su queste questioncelle che riempiono paginate di giornali e ore ed ore di discussioni in TV, non consente di inchiodare la maggioranza alle sue responsabilità, ma le consente di sfuggirne, facendo perdere tempo a tutti.