Ci sono articoli di giornali da cui puoi difenderti solo ricorrendo alla forza dell’illuminismo. L'”illuminismo” è una forma di pensiero che si affida alla critica, alla ragione e all’apporto della scienza per “illuminare” la mente degli uomini, ottenebrata dall’ignoranza e dalla superstizione.
Con questa forza si può reagire all’ottimo Gramellini che si sente a disagio perché l’attrice spagnola Ana Obregón promette al figlio morente Aless di eternarlo in un erede e, dopo averlo pianto e sepolto, munita del seme congelato di lui, vola in Florida per procedere a tutte quelle costosissime e da noi vietatissime pratiche di maternità surrogata che oggi, a 68 anni, le consentono di stringere fra le braccia una figlia che in realtà è sua nipote. Probabile che tanto disagio provenga da forte nostalgia per tutto ciò che può apparire come forma tradizionale dell’esistenza. Il che porta a considerare tradizione tutto ciò che si è vissuto da giovani, rinchiudendo così la vita dell’umanità in un barattolo di Nutella. Basterebbe guardare a poco più di mille anni di storia per capire che le tradizioni mutano con il mutare delle generazioni e delle eclissi lunari. Basterebbe guardare a ciò che la scienza ha prodotto in poche decine di anni. Il bello o il brutto, la serenità o il disagio derivano solo dalla consapevolezza o meno di questi mutamenti straordinari.
Con la stessa forza della ragione si può reagire all’articolo di Fabrizio Roncone e alla gestione del direttore del Corriere Fontana che, invece di fare i giornalisti, si metteno a imitare, riuscendoci male, Selvaggia Lucarelli nello sfregiare Matteo Renzi, manco gli avesse stuprato le madri. Si lamentano perché, a loro dire Renzi, non faccia il senatore e continuano a fare articoli sulle sue conferenze e i suoi processi ma non scrivono una riga quando interviene, a più riprese, in Parlamento (su Cutro, su aeroporti, sull’assurdità di dare i soldi alle società di calcio come ha fatto il Governo attraverso il senatore Lotito, sull’assurdità di utilizzare soldi del PNRR per costruire stadi piuttosto che case popolari). Fatto sta che su queste battaglie parlamentare non hanno scritto nulla. Oltretutto, nei loro attacchi stranissimi e immaginari, utilizzando argomenti che si ascoltano soltanto nelle cantine di paese dove anche l’aria è impregnata di alcool.